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HOTEL VILLA ENRICA COUNTRY RESORT - LIPARI - ME
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Le Isole Eolie, dette anche Isole Lipari, sono un arcipelago dell'Italia appartenente all'arco Eoliano, in Sicilia. L'arcipelago, di origine vulcanica, è situato nel Mar Tirreno, a nord della costa siciliana. Comprendono due vulcani attivi, Stromboli e Vulcano, oltre a vari fenomeni di vulcanismo secondario.

Amministrativamente compreso nella provincia di Messina, l'arcipelago è una destinazione turistica sempre più popolare: le isole, infatti, attraggono fino a 200.000 visitatori annuali. Nell'anno 2000 le Eolie sono state nominate patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, sia come riserva della biosfera, sia come patrimonio culturale. Le Isole Eolie formano un arcipelago, costituito da sette isole vere e proprie, alle quali si aggiungono isolotti e scogli affioranti dal mare. Sono raggiungibili con traghetto o aliscafo da Cefalù, Capo d'Orlando, Vibo Valentia, Messina, Milazzo, Palermo, Sant'Agata di Militello, Reggio Calabria, Napoli. È inoltre disponibile, a richiesta, un collegamento dall'aeroporto di Reggio Calabria con elicottero AS-350, ed anche dall'aeroporto di Catania.

Le isole Eolie, tutte di origine vulcanica, sono situate nel Mar Tirreno meridionale di fronte alla costa nord della Sicilia all'altezza di Capo Milazzo da cui distano meno di 12 miglia nautiche.

Le 7 isole sono disposte a forma di Y coricata, con l'asta che punta verso Ovest; sono ubicate al largo della Sicilia settentrionale, di fronte alla costa tirrenica messinese. Sono perciò visibili da gran parte della costiera tirrenica della Sicilia, quando la visibilità è ottima e non è presente foschia.

Le sette isole sono:
- Alicudi, all'estremità ovest dell'arcipelago (5,2 km² - circa 100 abitanti stanziali). Nome greco antico: Ericùssa (forse con riferimento alla pianta dell'erica, in greco antico erìke o eréike).
- Filicudi (9,7 km² - circa 250 abitanti). Nome in greco antico: Phoinicdes (ossia "delle palme") o Phoinicùssa; entrambi i nomi derivanti da foinix, che significa palma, ma anche porpora.
- Lipari (37,6 km² - circa 10.700 abitanti). Nome in greco antico: Lipàra (ossia grassa, fruttifera) o Meligunìs (nome che sembra far riferimento al miele, in greco antico méli).
- Panarea (3,4 km² - circa 240 abitanti), con gli isolotti di Basiluzzo, Dattilo e Lisca Bianca. Nomi in greco antico: Euonymos (ossia "di buon nome, di buona fama"); e gli isolotti: Basilùs (ossia regale) e Dàktylos (che significa dito).
- Salina (26,8 km² - circa 2.300 abitanti), con lo Scoglio Faraglione. Nome in greco antico: Didyme (ossia gemella).
- Stromboli, con l'isolotto di Strombolicchio, all'estremità nord-est dell'arcipelago (12,6 km² - circa 400 abitanti). Nome in greco antico: Stronghyle (ossia rotonda).
- Vulcano, all'estremità Sud dell'arcipelago (21 km² - circa 300 abitanti). Nome in greco antico: Hierà (cioè sacra).

La loro posizione geografica è compresa tra:
38° 48' 44" N a nord (Isola di Stromboli - Sciara del fuoco)
15° 14' 35" E a est (Isola di Stromboli - località San Vincenzo)
38° 21' 59" N a sud (Isola di Vulcano - Faro in località Gelso)
14° 20' 21" E a ovest (Isola di Alicudi - costa ovest)
Le isole Eolie costituiscono un sistema vulcanico determinato dalla subduzione della litosfera oceanica sotto quella continentale, determinandone la fusione con liberazione di magma che, giunto in superficie, forma un arco insulare, l'arco Eoliano, lungo 200 km e composto, oltre che dalle sette isole vulcaniche emerse, da vari monti sottomarini (seamount) (Alcione, Lametini, Palinuro, Glabro, Marsili, Sisifo, Eolo, Enarete)

ETIMOLOGIA
Le isole prendono nome dal dio Eolo (Àiolos in greco antico), re dei venti. Secondo la mitologia greca, Eolo riparò su queste isole e diede loro nome, grazie alla sua fama di domatore dei venti. Viveva a Lipari e riusciva a prevedere le condizioni del tempo osservando la forma delle nubi sbuffate da un vulcano attivo, probabilmente lo Stromboli. Grazie a questa abilità, determinante per gli isolani, che erano in gran parte pescatori e necessitavano di conoscere la probabile evoluzione degli eventi meteorologici, Eolo si guadagnò grande popolarità nell'arcipelago; secondo una teoria, fu da ciò che un semplice principe greco, abile nel prevedere il tempo dalle nubi, alimentò il mito del dio Eolo, in grado invece di comandare i venti. Prima degli anni 2000 è stata scoperta una nuova specie di lucertola dal Dr. Sergio Cucchiara, geologo emerito siciliano, sulla rocca "Canna" che appartiene all'isola di Filicudi: la Podarcis Sicula Cucchiarai, registrata all'Università di Palermo ed anche al British Museum di Londra. Da questo tempo, questa lucertola è diventata il simbolo dell'equilibrio delicatissimo della Natura nelle Isole Eolie. Oggi, parte del parco naturale e patrimonio dell'UNESCO, la Canna di Filicudi non si può più visitare. Il nome di isole Lipari viene invece, secondo il mito, dal re Liparo, mitico colonizzatore dell'isola, contemporaneo di Eolo. Secondo Plinio, dai greci queste isole venivano chiamate Efestiadi (ossia vulcanoidi) e conseguentemente, dai romani, assieme a Aeoliae e Lipari, Volcaniae.

CENNI STORICI
La presenza umana nell'arcipelago risulta sin dalla notte dei tempi. Le genti preistoriche vennero infatti sicuramente attratte dalla presenza di grandi quantità di ossidiana, sostanza vetrosa di origine vulcanica grazie alla quale le Eolie furono al centro di fiorenti rotte commerciali sin dai tempi di Roma antica. I primi insediamenti si ebbero già alcuni secoli prima del 4000 a.C., nell'età neolitica. L'ossidiana, che a quei tempi era un materiale ricercatissimo grazie al fatto di essere il più tagliente di cui l'uomo dell'epoca disponeva, generò traffici commerciali così intensi da conferire grande prosperità alle isole. Da Lipari era esportata in gran quantità verso la Sicilia, l'Italia meridionale, la Liguria, la Provenza e la Dalmazia. A Lipari nacque così uno degli insediamenti più popolosi del Mediterraneo, e a partire dal 3000 a.C. la ricchezza di Lipari si estese alle altre sei isole, che cominciarono ad essere popolate. Tra il XVI e il XIV secolo a.C. divennero importanti perché poste sulla rotta commerciale dei metalli, in particolare lo stagno che giungeva via mare dai lontani empori della Britannia e transitava per lo stretto di Messina verso oriente. Mentre in Sicilia si afferma la Cultura di Castelluccio, a Capo Graziano, nell'isola di Filicudi , e anche a Lipari, si diffonde la cosiddetta Cultura Eoliana caratterizzata dal commercio più che dall'agricoltura, con le sue capanne circolari con pareti di pietre a secco, quasi a strapiombo sul mare e una propria ceramica. Le isole furono colonizzate dai Greci, intorno al 580 a.C., che chiamarono le isole 'Eolie' poiché ritenevano che fossero la dimora del dio dei venti, Eolo, un mito questo destinato ad affermarne la "grecità". Nel 260 furono teatro della battaglia di Lipari tra Roma e Cartagine. In epoca romana divennero centri di commercio dello zolfo, dell'allume e del sale. Lo storico biblico Giuseppe Flavio menziona una popolazione forse in relazione con le Eolie: "Elisa diede il nome agli Eliseani ed essi sono ora gli Aeoliani". Elisa si riferisce al nipote di Iafet, figlio di Noè. Nel 1544, quando la Spagna dichiarò guerra alla Francia, il re francese Francesco I chiese aiuto al sultano ottomano Solimano il Magnifico. Questo mandò una flotta comandata da Khayr al-Din Barbarossa che fece rotta sulle isole Eolie e le attaccò uccidendo e deportando i suoi abitanti. Secondo il suo disegno le Eolie avrebbero dovuto essere l'avamposto dal quale attaccare Napoli. Nel corso dei secoli l'arcipelago venne ripopolato di nuovo da comunità spagnole, siciliane e del resto d'Italia. In epoca borbonica l'isola di Vulcano veniva usata come colonia penale per l'estrazione coatta di allume e zolfo.


I QUATTRO COMUNI CHE COMPRENDONO LE ISOLE EOLIE

Leni

Il paese è situato a sud dell'isola, all'interno, vicino ai comuni di Malfa e di Santa Marina Salina, con cui confina. Il comune occupa circa 1/4 dell'isola e ha una superficie di 8,56 km², e un'altitudine media di 202 m sopra il livello del mare. Sorge su una zona collinare a 200 m di altezza vicino al litorale. L'attività principale é il turismo.

ETIMOLOGIA
Il nome Leni deriva molto probabilmente da una parola greca connessa con la produzione del vino (nella Grecia antica erano chiamate lenai le adoratrici del dio del vino Dioniso); e infatti un grappolo d'uva è presente nel simbolo del comune. Secondo un'altra ipotesi, Leni deriverebbe invece dal nome di persona greco Eléne (forse una Elena cui il paese era stato dedicato).

DA VEDERE
Tra i monumenti architettonici annoveriamo il Santuario della Madonna del Terzito, che conserva all'interno una pregevole tela settecentesca. Il paese inoltre è apprezzato come località balneare.

ECONOMIA
Le colture prevalenti sono i capperi e le olive. Ottimo è il vino locale di nome Malvasia. Attiva la pesca (pesce spada e tonno).

CENNI STORICI
Il paese di Leni fu un tempo territorio feudale e appartenne al feudo di Castanea poi, essendo ubicata nel territorio dell'omonima isola, divenne comune autonomo, quindi fu governato nel secolo XVII dalla famiglia Galletti. Fino al 1909 fu una frazione di Salina.

Popolazione Residente 641 (M 317, F 324), Densità per Kmq: 74,9, CAP 98050, Prefisso Telefonico 090 , Codice Istat 083037, Codice Catastale E523
Numero Famiglie 262, Numero Abitazioni 526, Denominazione Abitanti lenesi, Santo Patrono Madonna del Terzito, Festa Patronale 23 luglio
Il Comune di Leni fa parte dell'Area Geografica: Isola di Salina, Regione Agraria n. 11 - Isole di Lipari, Patto Territoriale Eolie
Comuni Confinanti: Malfa, Santa Marina Salina.
 
Malfa

Malfa è un comune di circa 850 abitanti della provincia di Messina. Malfa è situata sull'isola di Salina nelle Isole Eolie vicino ai comuni di Leni e di Santa Marina Salina con cui confina. Il paese è situato su una zona collinare all'interno vicino alla costa e occupa circa metà dell'isola. Malfa ha una superficie di 8 kmq e un altitudine di 100 m sopra il livello del mare. Fino al 1909 il paese fu frazione di Salina, poi divenne comune autonomo. Di particolare interese turistico sono le riserve "Montagne delle Felci" e dei "Porri dell'Isola di Salina", ma soprattutto le stupende spiagge e calette.

ETIMOLOGIA
Il nome Malfa deriva dall'arabo 'marfa', che significa "porto". (Fonte: Nomi d'Italia, Ed. De Agostini) Secondo un'altra ipotesi, invece, il paese derivò il suo nome da Amalfi, poiché nel XII secolo alcune famiglie si trasferirono da questa città nell'isola di Salina, dove è appunto ubicata Malfa.

ORIGINI
Alcuni reperti archeologici risalenti all'età del bronzo testimoniano le antiche origini del centro. Inizialmente il borgo seguì le vicende storiche dell'isola di Lipari.

CENNI STORICI
Per diversi secoli a partire dal sec. XVII appartenne alla famiglia feudale dei Galletti, facendo parte del territorio di Castanea. Successivamente fu frazione di Salina fino al 1909, quando divenne comune autonomo.

ECONOMIA
L'economia di Malfa si basa sull'agricoltura (vite, uva passa, olive, capperi), artigianato, pesca (pesce spada) e turismo (la spiaggia e l'isola). I prodotti maggiormente coltivati sono i capperi, le olive e l'uva passa (passulina). Rilevanti sono pure i vasti vigneti da cui si produce il rinomato vino locale Malvasia.

EDIFICI RELIGIOSI
Chiesa di San Lorenzo

MANIFESTAZIONI
Sagra del Cappero (prima domenica di giugno).

Popolazione Residente 851 (M 409, F 442) - Densità per Kmq: 95,7 - CAP 98050 - Prefisso Telefonico 090 - Codice Istat 083043 - Codice Catastale E855
Numero Famiglie 397 - Numero Abitazioni 575 - Denominazione Abitanti malfitani - Santo Patrono San Lorenzo - Festa Patronale 10 agosto
Il Comune di Malfa fa parte dell'Area Geografica: Isola di Salina - Regione Agraria n. 11 - Isole di Lipari - Patto Territoriale Eolie
Località e Frazioni di Malfa: Capo Faro, Gramignazzi, Pollara
Comuni Confinanti: Leni, Santa Marina Salina
Il municipio è sito in piazza Municipo, tel. 090-9844008 fax. 090-9844152.  
 
Santa Marina Salina

Santa Marina Salina è un comune di circa 800 abitanti della provincia di Messina ubicato nell'isola di Salina delle Eolie.

ETIMOLOGIA
Si riferisce alla santa a cui è intitolata un'antica chiesa. La specifica si riferisce all'isola di Salina, in cui è collocato il paese.

MUSEI
Museo Etnoantropologico Comunale.

SALINA
E' la seconda delle Isole Eolie per dimensioni e per abitanti residenti che sono oltre 4.000 ed è anche l'unica che ha ben tre comuni: Santa Marina Salina a sud con la Frazione di Lingua, Malfa a nord con la frazione di Pollara e Leni a sud ovest con la frazione di Rinella. Nelle Isole Eolie affitto di ville ed appartamenti a Salina. Per definizione comune è definita l'isola verde delle Eolie perchè è la più coltivata, dove si producono degli ottimi vini, una malvazia ormai famosa nel mondo ed una qualità di capperi davvero straordinaria ed ha in serbo tante sorprese per i suoi ospiti. Il senso di serenità e bellezza, che ispira quest'isola, ha affascinato profondamente anche Massimo Troisi che qui ha girato "II Postino", suo ultimo film. Non mondanità e luci di riflettori che si accendono solo quindici giorni l'anno, ad uso e consumo di frettolosi turisti, ma isola viva che coltiva ancora i suoi campi e incrementa la produzione della malvasia. Nel mondo questo "nettare degli dei" è conosciuto come "Malvasia di Lipari" e viene sì prodotto nelle isole Lipari, ma principalmente a Malfa di Salina. I capperi sono un simbolo per le Eolie ma solo qui vi sono vaste coltivazioni. Isola viva che ha saputo promuovere e far istituire la riserva naturale che protegge due vulcani spenti e ammantati di una fitta vegetazione: Fossa delle Felci e Monte Porri. I Greci la chiamavano Didyme (gemelli) per la presenza di questi particolari rilievi vulcanici, separati dall'altopiano di Valdichiesa, che contraddistinguono l'isola. L'attuale nome deriva, invece, dalla salina, oggi laghetto salmastro, che si protende vicino alla costa verso Lipari. Il sale, qui prodotto, era indispensabile e veniva utilizzato per conservare il pesce e i capperi. I principali centri abitati sono tre e corrispondono ai comuni di Santa Marina, Malfa e Leni. Tre pinacoteche ed un museo, in un'isola così piccola, sorprendono solo chi non conosce la storia e le vicende di Salina. L'intraprendenza e la laboriosità hanno sempre contraddistinto i suoi abitanti, tanto è vero che a fine '800 la sua flotta mercantile contava 150 velieri.
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Popolazione Residente 808 (M 422, F 386) - Densità per Kmq: 93,4 - CAP 98050 - Prefisso Telefonico 090 - Codice Istat 083087 - Codice Catastale I254
Numero Famiglie 371 - Numero Abitazioni 807 - Denominazione Abitanti: santamarienesi - Santo Patrono: Santa Marina - Festa Patronale 17 luglio
Il Comune di Santa Marina Salina è Località balneare segnalata con quattro vele nella Guida Blu di Legambiente
Il Comune di Santa Marina Salina fa parte di: Area Geografica: Isola di Salina - Regione Agraria n. 11 - Isole di Lipari - Patto Territoriale Eolie
Comuni Confinanti: Leni, Malfa.

 
Lipari

Lipari è un comune della provincia di Messina. Il suo territorio comunale si estende su sei delle sette Isole Eolie: Lipari, Vulcano, Panarea, Stromboli, Filicudi, Alicudi. Solo l'isola di Salina è amministrativamente autonoma. Essendo Lipari un comune sparso su sei isole, le frazioni sono numerosissime. Nell'isola di Lipari annoveriamo i paesi di Canneto e Acquacalda sul litorale, Pianoconte e Quattropani sui monti. Sull'isola di Vulcano gli abitanti risiedono prevalentemente a Vulcano Porto e Vulcano Piano (il primo sul mare, il secondo sull'altopiano nel sud dell'isola). A Stromboli i due paesi principali sono S.Vincenzo e Ginostra (da notare che a causa dell'attività vulcanica non è possibile costruire una strada, e i collegamenti tra i due borghi sono solo via mare). A Panarea le case si concentrano nelle borgate di Drauto e San Pietro. A Filicudi sorge Pecorini a Mare, un antico quanto caratteristico borgo di pescatori insediato in una baia naturale racchiusa tra i promontori di "Orani" ad ovest e "Stimpagnatu" ad est. Dalla parte opposta dell'isola vi è invece un gruppo di case attorno al porto (Filicudi Porto). Ad Alicudi le case sono invece sparse su tutte le pendici dell'isola. Da vedere il Museo Archeologico Regionale Eoliano.

ISOLA DI STROMBOLI
L'isola di Stromboli fa parte dell'arcipelago delle Isole Eolie, nel bacino Tirreno del mare Mediterraneo occidentale. Il nome proviene dal greco antico dato alla montagna per le sue forme sinuose (in siciliano, "strumbulu" significa trottola). Si tratta di un'isola vulcanica. Il flusso turistico verso l'isola, che costituisce attualmente la principale risorsa economica di Stromboli, fino agli anni settanta fu rappresentato soprattutto da persone alla ricerca di un ambiente particolare, ancora naturale ed integro e non privo di scomodità (mancanza di elettricità, scarsità d'acqua). Nei decenni successivi le scomodità sono molto diminuite e il turismo è molto cresciuto, anche se resta limitato prevalentemente ai mesi centrali dell'estate. Stromboli è nota, frequentata ed abitata fin dall'antichità remota, e la sua economia si è sempre fondata sulle produzioni agricole tipicamente mediterranee: olivo, vite (malvasia coltivato basso in giardini terrazzati), fichi - e poi sulla pesca e sulla marineria. Fino al XIX secolo questa economia fu fiorente e Stromboli arrivò a contare fino a circa 4.000 abitanti.

ISOLA DI PANAREA
Panarea (Panarìa in siciliano) amministrativamente appartiene a Lipari, di cui costituisce una frazione suddivisa nei centri di San Pietro (il principale approdo), Ditella e Drauto. È l'isola più piccola e la meno elevata dell'arcipelago eoliano, nonché la più antica, e con gli isolotti di Basiluzzo, Spinazzola, Lisca Bianca, Dattilo, Bottaro, Lisca Nera e gli scogli dei Panarelli e delle Formiche, costituisce un microarcipelago fra Lipari e l'isola di Stromboli posto su un unico basamento sottomarino. Comunemente nota come l'isola dei Vip, è tra le isole siciliane più frequentate dai turisti nei mesi estivi. Dal punto di vista geologico Panarea è la più antica isola delle Eolie, con gli isolotti circostanti quel che resta di fenomeni eruttivi di un unico bacino vulcanico, oramai quasi del tutto sommerso ed eroso dal mare e dal vento. Divisa nel senso della lunghezza da un'elevata dorsale, rimane soltanto la parte orientale e meridionale dell'isola originaria, con coste relativamente limitate in altezza, caratterizzate da piccole spiagge e vaste zone pianeggianti, anticamente coltivate a vigne ed oliveti e di cui ancora oggi si notano i terrazzamenti che erano adibiti alle colture, oramai abbandonate. Il lato occidentale e settentrionale è caratterizzato da alte coste inaccessibili e molto frastagliate, un continuo succedersi di terrazzamenti, crepacci e suggestive formazioni di lava solidificata. Il condotto principale dell'originario complesso vulcanico è situato all'incirca nel tratto di mare compreso tra lo scoglio La Nave e lo scoglio Cacatu. Sempre dal mare, sulla costa occidentale (Cala Bianca), sono invece visibili i resti di un camino vulcanico secondario dalla forma di grosso imbuto. Il 29 giugno Panarea festeggia S.Pietro, patrono dell’isola, in modo particolarmente sentito. La statua del Santo viene portata a spalla dai fedeli lungo le stradine principali dell’isola, la processione è accompagnata dalla banda con intervalli di preghiera. La caratteristica di questa processione, che la rende affascinante e suggestiva, riguarda il momento in cui la statua viene messa su una barca e si prosegue via mare. Una processione suggestiva del patrono che protegge l’isola ed il suo mare, che benedice i fedeli e le ricchezze naturali dell'isola. La processione via mare ricorda la passione degli abitanti dell’isola per la pesca, fonte primaria di lavoro, quasi fosse una vocazione naturale per chi nasce in questi luoghi. Da qui comprendiamo anche la forte devozione degli abitanti di Panarea a S.Pietro, pescatore nella vita, prima di incontrare Gesù, pescatore di uomini dopo l’incontro con il figlio di Dio. I festeggiamenti durano tutta la giornata del 28 e del 29 Giugno. La processione, in genere (dipende chiaramente dall’organizzazione annuale dell’evento), è organizzata a chiusura della festa, il 29 Giugno. Il giorno della viglia della festa è ricco di eventi che preparano al clima di festeggiamenti: gruppi folkloristici, balli, canti, prodotti tipici, bancarelle, ricreano un quadretto pittoresco e delizioso che richiama l’attenzione e la curiosità di tanti turisti e risveglia la fede negli animi degli abitanti dell’isola che, attraverso queste ricorrenze, mostrano quanto sia bella la loro storia e quanto valore abbiano le tradizioni e la cultura autoctona. Anche il giorno in cui si svolge la processione non mancano momenti di arte e spettacolo. La chiusura della festa vede come protagonisti dei sorprendenti giochi pirotecnici sul mare.
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ISOLA DI VULCANO
L'Isola di Vulcano (frazione di Lipari) è un'isola di 21 km quadrati facente parte delle Isole Eolie. Gli abitanti vengono chiamati vulcanari. Situata 20 km a nord della Sicilia (Golfo di Patti, Mar Tirreno). Le Bocche di Vulcano, un braccio di mare largo 750 m circa, la separano da Lipari. L'isola deve in effetti la sua esistenza alla fusione di alcuni vulcani di cui il più grande ed attivo è il Vulcano della Fossa. Gli altri sono il Vulcanello (123 m) a nord; il meridionale Monte Aria (500 m), completamente inattivo, che forma un vasto altopiano costituito da lave, tufo e depositi alluvionali olocenici e il Monte Saraceno (481 m). Il principale vulcano, a occidente, sembra essersi formato dopo l'estinzione del vulcano meridionale; con lave molto acide, ha generato il monte detto Vulcano della Fossa (o Gran Cratere o Cono di Vulcano), alto 386 m, con pendici molto ripide, con a nord un cratere spento, detto Forgia Vecchia. A nord-ovest si trova una recente colata di ossidiana del 1771, detta le Pietre Cotte. Il cratere attivo è situato alquanto spostato a nord-ovest. Attualmente l'attività vulcanica è data da fenomeni di solfatara e da frequenti eruzioni, generalmente esplosive. Sebbene l'ultima eruzione sia avvenuta nel 1888 - 1890, il vulcano non ha mai cessato di dare prova della propria vitalità ed ancora oggi si osservano differenti fenomeni: fumarole, getti di vapore sia sulla cresta che sottomarini e la presenza di fanghi sulfurei dalle apprezzate proprietà terapeutiche. A nord numerose fumarole continuano ad emettere acido borico, cloruro di ammonio, zolfo, che alimentano un complesso industriale per la produzione di zolfo. Prima dello sviluppo turistico degli anni Ottanta, l'economia dell'isola era essenzialmente basata sull'agricoltura. Fanghi a VulcanoOggi, a parte il turismo (che è di gran lunga la fonte di reddito più consistente), l'attività principale consiste nella coltivazione dei vigneti.

 

Popolazione Residente 10.554 (M 5.257, F 5.297) - Densità per Kmq: 119,1 - CAP 98055 - Prefisso Telefonico 090 - Codice Istat 083041 Codice Catastale E606
Numero Famiglie 4.211 - Numero Abitazioni 8.222 - Denominazione Abitanti liparesi o liparoti - Santo Patrono San Bartolomeo - Festa Patronale 24 agosto
Il Comune di Lipari è Località balneare segnalata con tre vele nella Guida Blu di Legambiente
Il Comune di Lipari fa parte di: Regione Agraria n. 11 - Isole di Lipari - Associazione Italiana Città del Vulcano - Associazione Città Italiane Patrimonio Mondiale Unesco - Patto Territoriale Eolie
Località e Frazioni di Lipari: Pianoconte, Quattropani, Acquacalda, Lami, Canneto, Pirrera, Serra, Stromboli, Ginostra.

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